A partire dal 2015, una serie di articoli apparsi sul Journal of the American Psychoanalytic Association hanno offerto nuovi spunti alla riflessione psicoanalitica sul tempo. Dopo una ricognizione dei diversi aspetti teorico-tecnici della questione, il presente saggio si sofferma in particolare sul tema della morte e del morire come processo che conferisce un significato ultimo a tutte le fasi precedenti dell’esistenza e, quindi, alla temporalità stessa. Gli autori presi in considerazione sottolineano i vari modi in cui la relazione analitica può aiutare il paziente non solo a far fronte alle difficoltà che il fine vita pone, ma anche a sviluppare – nel periodo che precede la morte – nuovi aspetti di creatività.