L’autrice evidenzia il significato positivo che, nel pensiero psicoanalitico a partire da Freud, la trasgressione assume nell’adolescenza come indicatore della fisiologica evolutività di fase. Sottolinea come la valorizzazione di questo concetto possa portare a una sottovalutazione dei gravi rischi distruttivi connessi a questa fase della vita. L’autrice segnala l’importanza che la realtà esterna acquista in adolescenza ai fini di una possibile elaborazione positiva tramite il sociale, nel confronto con adulti altri dai genitori, delle fantasie infantili inconsce della realtà intrapsichica.