L’Autore traccia un possibile percorso che il concetto di Inconscio percorre storicamente dalla sua iniziale elaborazione da parte della “Naturphilosophie” fino alle prime formulazioni da parte della psicoanalisi. Viene sottolineato soprattutto la concezione di un ‘Inconscio metamorfico’, sede di processi di trasformazione della forma, sia essa intesa come un costrutto immaginario, iconico o simbolico. Goethe fu un importante rappresentante di quella corrente da lui fondata e che si basa sull’analisi morfologica dei fenomeni naturali. Viene assunto come esempio, derivato dall’analisi morfologica, il racconto di E.T.A. Hoffmann “Der Sandmann”. Le polarità assunte dalla struttura formale del racconto, consentono di evidenziare una dinamica interna, formalizzabile in termini di sistema dinamico, in senso qualitativo, che presenta analogie con gli studi di Ferenczi sulla natura del trauma ed i conseguenti processi di trasformazione psichica a cui è soggetto l’individuo traumatizzato. Tali processi trasformativi potrebbero interessare quella particolare funzione biologica (ma anche psichica) che viene definita ‘epigenesi’, che ha essenzialmente una funzione regolativa nel mantenere la stabilità dei processi evolutivi.